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L'Immacolata Concezione di Maria

Una Madre da conoscere e amare

di sr. M. Camilla Pusterla

Ha inizio la novena della solennità dell’Immacolata concezione. In oriente, fin dai primi secoli d.C., il popolo di Dio già venerava Maria come la tutta Pura, l’Immacolata.

Nel XII secolo nacquero in Europa dispute a riguardo.

Vi erano grandi santi che negavano la Concezione Immacolata di Maria, perché questa cosa sembrava in opposizione a ciò che scrisse San Paolo: “Tutti hanno peccato” (Rm 5,12). Come poteva essere vero che Maria era senza peccato, se Gesù era morto per redimere tutti? In questi “tutti” doveva essere compresa anche Maria. Quindi, come era possibile la sua Immacolata Concezione?

Il beato Giovanni Duns Scoto, sacerdote francescano, su incarico del generale della sua Congregazione dovette fronteggiare le dottrine eretiche; uomo di grande preghiera che cercava la Verità non solo sui libri, ma pregando soprattutto davanti a Gesù Eucarestia, ebbe un’intuizione illuminante: Maria era stata sì redenta, ma la sua fu una redenzione preservativa. In pratica Duns Scoto intuì che l’Immacolata Concezione di Maria non era una mancanza di Redenzione, ma Lei era stata redenta in anticipo per i meriti di Gesù Cristo. Così la redenzione preventiva di Maria è la redenzione portata al massimo grado di perfezione!

Dopo Duns Scoto, diversi Papi si mostrarono favorevoli nei confronti di questa tesi, fino a Papa Pio IX che, l’8 dicembre 1854, arrivò alla definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione nella Bolla “Ineffabilis Deus”:

“Noi dichiariamo, affermiamo e stabiliamo che è stata rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale; pertanto, questa dottrina dev'essere oggetto di fede certa ed immutabile per tutti i fedeli.»

Dunque, per questa redenzione preservativa, Maria è stata preservata dal peccato originale.

Ma cos’è il peccato originale? Il primo uomo e la prima donna creati da Dio, Adamo ed Eva, avevano ricevuto una santità e una giustizia originali, la loro natura umana era arricchita da virtù, doni soprannaturali e preternaturali (esenzione dalla morte, dalla sofferenza, dalla concupiscenza, dall’ignoranza). Tuttavia, essi cedettero alla tentazione del demonio e disubbidirono a Dio. Adamo ed Eva fecero un peccato personale, ma tale peccato intaccò pure la loro natura umana. La natura umana fu così privata della sua santità e giustizia originari e il peccato originale originante (cioè quello commesso da Adamo ed Eva), si trasmise di generazione in generazione come peccato originale originato (originato, appunto, dal peccato personale dei nostri progenitori). Dunque la natura umana che venne trasmessa dai primi uomini fu una natura umana corrotta, decaduta, una natura umana indebolita e inclinata al male a causa della concupiscenza.

Gesù fu, quindi, mandato dal Padre per risanare la nostra natura, perché potessimo riavvicinarci a Dio. Colui che veniva al mondo per liberare l’uomo dalla schiavitù del peccato non poteva, però, essere Lui stesso schiavo del peccato. Perciò la natura umana di Cristo non poteva essere contaminata dal peccato. Se Maria avesse avuto una natura corrotta dal peccato, Ella avrebbe trasmesso al Figlio tale natura corrotta. Affinchè ciò non avvenisse, Dio concesse a Colei che scelse come Sua Madre il privilegio di essere concepita Immacolata. Dunque, tale privilegio di Maria è tutto relativo al Figlio.

Maria, inoltre, fu esente anche dalla concupiscenza. La concupiscenza è l’inclinazione al male ed è una conseguenza del peccato originale. Ciò non la esentava dal poter compiere il male. Infatti Maria, come ciascuno di noi, è stata creata libera e quindi era libera di scegliere. Ella, tuttavia, scelse sempre il bene, crescendo così nelle virtù, fino a compiere il più grande atto d’amore: associarsi alla Passione e morte di Gesù per la nostra salvezza. Lei, così Pura, Immacolata, era certamente unita in modo tutto particolare e strettissimo al Suo Purissimo Figlio; l’assenza del peccato nel Cuore di Maria faceva sì che questo Cuore fosse unitissimo a quello del Suo Figlio, perché, in fondo, è il peccato ciò che porta alla rottura del legame tra il cuore dell’uomo e Dio.

Anche sotto la Croce è evidente la fortissima unione del Cuore Immacolato di Maria con il Cuore Sacratissimo di Gesù. Sulla Croce, Gesù sparge ogni goccia del Suo Sangue per lavare le nostre anime, per liberarci dal peccato. E lì, sotto la Croce, Maria unisce la Sue Lacrime al Sangue del Suo Figlio. C’è una bellissima frase di S. Agostino che dice: “Le lacrime sono il sangue dell’anima”. Da questa frase comprendiamo che Maria visse una reale Passione nella sua anima, il Suo Cuore fu veramente trafitto, come le aveva predetto Simeone nel tempio. Quella lancia che trafisse il Cuore di Gesù, trafisse pure il Cuore di Sua Madre proprio perché questi due Cuori erano una cosa sola. Così la Lacrime di Maria, frutto della Passione del Cuore di questa Madre, si mescolarono al Sangue di Gesù per la nostra salvezza. In un esorcismo, il diavolo disse, riferendosi al Cuore Immacolato di Maria: “Il Suo Cuore è il nostro dolore; il Suo Cuore, più lo abbiamo trafitto e più era vivo, più lo abbiamo schiacciato e più Lei ha schiacciato noi, più soffriva, più noi soffrivamo. Noi volevamo gioire e invece Lei ci uccideva con il Suo pianto; le Sue Lacrime sono fuoco che ci uccide”. (“La Vergine Maria e il diavolo negli esorcismi”, P. Francesco Bamonte)

Le Lacrime di Maria sono fuoco che uccide il demonio, perché sono succo dell’Amore puro e oblativo del Suo Cuore Immacolato e Addolorato. Come possiamo fare noi, che siamo poveri peccatori, a lasciarci lavare dal Sangue di Gesù e dalle Lacrime di Maria?

Il primo lavacro lo troviamo nel sacramento del Battesimo: con questo sacramento, Gesù ci lava da tutti i peccati, dal peccato originale e da tutti i peccati personali, come pure da tutte le pene del peccato. Ma proprio perché possiamo ancora peccare, Gesù ha istituito pure il meraviglioso sacramento della Penitenza o della Riconciliazione, o Confessione. Ogni volta che ci accostiamo al confessionale, entriamo nell’abbraccio Misericordioso del Padre e il Sangue di Gesù scende sulla nostra anima per purificarla, guarirla e donarle la grazia santificante.

Ecco dunque una proposta: proprio in occasione della solennità dell’Immacolata Concezione, per ringraziare Dio nell’averci donato una Mamma così pura e per poter rassomigliare sempre di più a Lei, accostiamoci al confessionale, entrando nell’abbraccio misericordioso di Dio, lasciamoci purificare dal Sangue Preziosissimo di Cristo, e offriamo questa confessione in riparazione dei peccati che offendono il Cuore Immacolato di Maria. Questo piccolo grande atto d’amore sarà di grande consolazione al Cuore della nostra Mamma, come fu obbligato ad affermare il diavolo in un esorcismo: “I vostri peccati si sono trasformati in gloria, perché altrettante anime si sono consacrate a espiarli e ogni anima gli fa saltare una spina e ogni spina che salta conficca un palo di fuoco nel nostro cervello… non finirà mai questa tortura!” Con l’amore riparatore togliamo le spine dal Cuore Immacolato di Maria, ci facciamo vicini a Lei ed Ella renderà il nostro cuore sempre più simile al Suo!

 

 

 

 

 

 

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