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L'amore perfetto

Alla ricerca della santità

di sr.M.Patrizia Innocente

Un giorno, alla domanda: “Volete diventare santi?”, mi è capitato di sentire una bambina dell’oratorio rispondere: “Non voglio diventare santa, perché i santi muoiono giovani e io non voglio morire giovane!”. Un’altra volta, in una situazione analoga, ho chiesto: “Lo volete il centuplo?”, e un bambino, un po’ confuso, ha detto: “No, grazie, sto bene così…!”.

Effettivamente, ad essere sinceri, siamo tutti un po’ convinti di “stare bene così”, che la santità non faccia per noi, eppure S. Paolo nelle sue lettere chiamava i primi cristiani “santi”, e anche noi abbiamo ricevuto il Battesimo come loro, che ci ha consacrati a Dio rendendoci Suoi figli. E qual è il figlio che non desidera stare con suo padre, cercando di ricambiare con il suo amore ciò che ha ricevuto?

Sebbene il nostro desiderio sia proprio questo, tante volte siamo tentati di dire con l’indemoniato del paese dei Gerasèni: “Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!” (Mc 5, 7). Sappiamo dal Vangelo che quest’uomo prima di venire liberato dal Signore “continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.” (Mc 5, 5). La sua condizione può farci riflettere sullo stato di un’anima incatenata dal suo affetto al peccato, anche veniale: le manca la vera pace, perché la cerca nel soddisfare le proprie passioni disordinate e non in Dio, e, allontanandosi da Lui, si accusa impietosamente delle proprie mancanze, che allo stesso tempo ricerca smaniosamente, senza riuscire a liberarsene.

Gesù su questo punto è molto chiaro: “Chi non è con Me è contro di Me, e chi non raccoglie con Me disperde” (Lc 11, 23). Chiediamoci: siamo davvero con Lui? O preferiamo arrangiarci alla buona, non accorgendoci che siamo prigionieri di noi stessi? Non ci occorre forse che il Signore faccia bottino del tesoro che custodiamo gelosamente, armati fino ai denti e che non vogliamo consegnargli fino in fondo, ossia la nostra volontà, per obbedire davvero a Lui? (cfr. Lc 11, 21-22).

Il Signore vuole che gli consegniamo la nostra libertà, affinché seguiamo la verità che è Lui e siamo veramente liberi. Per questo il Verbo si è fatto Carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, per poi morire in croce tra indicibili tormenti, come preannunciò il profeta Isaia: “…Il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità” (Is 53, 11). Perché si parla di “molti”? Gesù non è forse venuto per tutti? Perché non tutti accolgono la salvezza, non tutti sono perseveranti sino alla fine, non tutti vogliono essere santi, ma preferiscono vivacchiare. Ci si dimentica questa Parola del Signore: “Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace, dice il Signore che ti usa misericordia” (Is 54, 10).

È necessario cercare l’unione con Dio, desiderandola più di ogni altra cosa sulla terra, perché il nostro cuore non sia una casa incustodita, ma tutta ripiena dello Spirito Santo, che scaccia il maligno, che sempre tenta di strapparci dall’amore a Dio, per farci cadere nella dannazione eterna.

La vita è una sola e il giorno della nostra morte entreremo nell’eternità. Non è ammissibile per un cristiano fare propria una festa come Halloween, basata sulla credenza che le anime dei defunti si aggirino nell’oscurità della sera, riprendendo con la pratica del “Dolcetto o scherzetto?” quelli che erano sacrifici propiziatori agli spiriti in uso presso i celti. È fondamentale invece pregare per i defunti che sono in purgatorio, perché giungano presto in Paradiso, in Dio, dopo tanto patire e tanta attesa.

“Beh! Ma a me basta anche un posticino in purgatorio…!”. No, non possiamo accontentarci: chi ama davvero non vede l’ora di poter incontrare chi ama. Per l’amore nulla è troppo: quel che si fa per l’altro è sempre poco. Che Maria Ss.ma, Regina di tutti i Santi, ci dia la grazia di crescere sempre più nell’amore perfetto al Suo Gesù, e buon cammino di santità a tutti!

 

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