Pillole di SpiritualiTà
Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace. (dalle Memorie di suor Lucia)
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S.Giuseppe e la sua fiducia in Dio
di p.Giuseppe Brocchi icms
Nel vangelo di Matteo c’è scritto:”Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 20Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21Lei darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli, infatti, salverà il suo popolo dai suoi peccati».
24Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.” (Mt 1,18-24).Giuseppe durante la sua vita si è affidato di Dio nelle piccole azioni quotidiane e il Signore nella sua provvidenza lo ha aiutato e sostenuto anche davanti alle grandi difficoltà. “Non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo“.
Molte volte nella vita tante persone sono schiacciate dal peso della quotidianità o da seri problemi, tanto da non riuscire più a sperare e a pregare. Il Signore quando ci fa vedere un problema ci dona sempre l’aiuto, la Sua presenza, per aiutarci a risolverlo. La forza di fidarsi di Dio e compiere la volontà di Dio anche davanti alle grandi prove viene dalla preghiera. Noi siamo chiamati a vivere l’unione con Dio, come hanno fatto i santi, non soltanto nei momenti di preghiera, ma durante tutto il giorno, nel nostro dovere quotidiano.
Riscoprire che il nostro dovere è una lode a Dio: quando il nostro lavoro è compiuto con onestà, carità, pazienza ecc… Il lavoro più importante è quando scegliamo di essere graditi a Dio nel compiere bene le tante occupazioni.
Il nostro dovere è una lode, una preghiera continua che poi si concretizza con opere virtuose; con l’occhio della fede il lavoro è come una medicina: è amara ma santifica e fa bene; compiere il proprio dovere è una buona medicina per soffocare le concupiscenze, la pigrizia, l’egoismo. Nel nostro dovere quotidiano abbiamo un grande santo da imitare: San Giuseppe, che ci aiuta ad aprirci al dialogo con Dio, per ritrovare luce, forza e pace. Concludo scrivendo una frase di S. Teresa D’Avila, dottore della Chiesa, maestra della vita interiore e grande devota a S. Giuseppe: “Scelsi come intercessore e signore il glorioso S. Giuseppe e mi raccomandai molto a lui (…). Non ricordo ad oggi di avergli domandato cosa che non mi abbia concesso. Stupiscono le grazie da Dio concessimi per mezzo di questo santo e beato e i pericoli del corpo e dell’anima da cui mi ha sciolto. Ho esperienza che questo glorioso santo soccorre in tutte le richieste. Il Signore vuole farci capire che, come fu a lui soggetto sulla terra -essendo nominato padre putativo, poteva domandargli qualsiasi cosa - così in cielo può compiere quel che vuole”.
Affidiamoci all’intercessione di S. Giuseppe prendendolo come esempio, sempre pronto ad accogliere la volontà di Dio, e imitiamolo nel santificare il nostro lavoro quotidiano.
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