Pillole di SpiritualiTà
Se Dio è amore, la carità non deve avere confini, perché la divinità non può essere rinchiusa entro alcun limite. (San Leone Magno)
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I doni dello Spirito Santo nella vita del cristiano
di sr. M. Paola Farace icms
Ogni cattolico è un potenziale contro-rivoluzionario
Ciò gli è possibile solo attraverso la presenza e l’azione dello Spirito Santo, cioè, Colui che è Signore e dà la vita.
Cosa vuol dire? Quando sentiamo pronunciare la parola “contro-Rivoluzione”, siamo portati a pensare, a causa di una errata ‘educazione’ da parte dei mass media, a golpe e assetti di guerra. Sorte non diversa tocca alla parola “Rivoluzione”. La ‘rivoluzione’ distrugge un ordine (col quale si intende la disposizione degli uomini e delle cose secondo la dottrina della Chiesa, maestra della Rivelazione e dell’ordine naturale delle cose) per instaurarne uno illegittimo al suo posto. Quindi se la rivoluzione è il disordine, la contro-rivoluzione è la restaurazione dell’ordine. E per ordine intendiamo la pace di Cristo nel Regno di Cristo.
Questo cattolico consapevole, e docile alle indicazioni della sana dottrina e ai suggerimenti della grazia, è il cattolico santo che ha coscienza del peccato e opera per ostacolarlo sia nella propria esistenza che in quella del suo prossimo e, quindi, della società. Ecco perché è un contro-rivoluzionario.
E oggi che ci ritroviamo a dover difendere e custodire non solo ciò che Nostro Signore ci ha affidato, ma anche la stessa realtà oggettiva della persona umana (che sempre da Lui ci è donata), la presenza dello Spirito Santo di Gesù è quanto mai urgente, necessaria, prioritaria.
Lo Spirito Santo è comunicato solo nella santa Chiesa cattolica e attraverso i canali che Dio stesso ha stabilito: i sacramenti.
Un vero cavaliere cattolico spirituale del XX secolo, come Plinio Corrêa de Oliveira, un laico brasiliano che ha passato tutta la vita a difendere la Santa Madre Chiesa dagli attacchi spirituali e dall'infiltrazione dello spirito non cristiano e dal modernismo dice: "Ogni uomo nasce soldato, anche se non tutti i soldati useranno le loro braccia. Sì, tutti gli uomini sono nati soldati perché, come afferma la Scrittura, “Militia est vita hominis super terram” [La vita dell'uomo sulla terra è una guerra] (Giobbe 7, 1). La nostra vita è una lotta, ed è così che dobbiamo considerarla prima di tutto. Un uomo nasce soldato nel momento in cui vede la luce naturale. Quindi, quando viene battezzato, riceve la luce della grazia e nasce una seconda volta, ora nella vita soprannaturale, diventando un soldato in sua difesa. Inoltre, la Chiesa ha un Sacramento speciale che conferma un uomo come soldato nel pieno senso della parola. È il sacramento della confermazione (cresima). Non tutti i soldati usano le loro armi sul campo di battaglia, ma chiunque lo faccia è privilegiato. Poiché il dovere del soldato è di combattere, quando prende le armi per entrare in battaglia, diventa un privilegiato. …. "(Plinio Corrêa de Oliveira).
Come non si può essere un buon soldato senza conoscere le regole dell'esercito a cui si appartiene e comprendere gli ordini del proprio capo, così non si può essere un buon cristiano senza conoscere Cristo.
E Cristo ha trasmesso la conoscenza di sé innanzitutto agli apostoli. “Gli apostoli sono stati i testimoni diretti, oculari. Essi «hanno udito» e «hanno veduto con i propri occhi», … «toccato con le proprie mani» Cristo, (…). Nella testimonianza dello Spirito di verità l'umana testimonianza degli apostoli troverà il supremo sostegno”. Così afferma S. Giovanni Paolo II, nell’enciclica “Dominum et Vivificantem”.
Ciò vale anche per tutti i cristiani di ogni tempo. Difatti, non solo per gli apostoli, ma anche per noi Gesù pronunciò queste parole: “…il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. (Gv 14, 26). Quell’ ‘insegnerà’ e ‘ricorderà’ significa che Egli, … aiuterà a comprendere il giusto significato del contenuto del messaggio di Cristo; che ne assicurerà la continuità ed identità di comprensione in mezzo alle mutevoli condizioni e circostanze. Lo Spirito Santo, dunque, farà sì che nella Chiesa perduri sempre la stessa verità, che gli apostoli hanno udito dal loro Maestro.
Egli non viene a stravolgere, ma a ricordare perché si custodisca, ad illuminare perché Egli stesso è la Verità; a donare forza per tacere (quando è il momento di tacere) e per proclamare la verità (quando è il tempo di farlo). A causa di troppe bocche silenziose e accondiscendenti per un quieto vivere, l’errore avanza a grandi passi.
Lo Spirito Santo forma gli uomini grandi
Scrive Fulton Sheen: “C’è nel mondo una grande carestia…si tratta della carestia di uomini veramente grandi. In altre parole: il mondo oggi soffre una terribile malattia di mediocrità. Stiamo morendo di mediocrità.
La grande urgenza di oggi sono i grandi uomini. La vita dell’uomo grande di oggi si svolge sotto il segno del piccolo: un piccolo che è eroico, un piccolo che giunge fino al sacrificio, un piccolo che è grande.
In politica sono ben pochi quelli che seguono i giusti principi: si segue l’opinione pubblica. Ciò vale anche per la religione: sta mettendo le pantofole. I suoi ‘profeti’ sono troppo accondiscendenti alle idee moderne solo perché sono moderne, non importa più se siano giuste o sbagliate. I nostri ‘profeti’ evitano di prendere posizione quando si tratta della verità, per timore di farsi dei nemici. Essi inalberano le loro vele a ogni vento di popolarità e non oserebbero dire una parola contro un pregiudizio corrente, contro un errore che trionfa. Essi sono beati di una beatitudine che Cristo non ha mai promesso e se ne beano perché sono deboli. Non sono le istituzioni che mancano oggi: ci mancano i grandi uomini.
(…) La grandezza consiste nell’avere il senso della giustizia, dell’ordine e della carità. (…) è nell’auto-dominio che sta la vera grandezza. Oggi il mondo ha uno struggente bisogno (…) di uomini che cercano prima il Regno di Dio e la sua giustizia, (…) di uomini che con voce coraggiosa come S. Giovanni Battista risveglino la nostra natura sonnolenta dai lacci del nostro pigro riposo; di uomini che vincono le loro vittorie non già scendendo dalla croce e venendo a compromessi col mondo, ma bensì affrontando dure sofferenze per giungere a conquistare il mondo. In una parola: noi abbiamo bisogno di santi, perché i santi sono gli uomini veramente grandi…sono semplicemente grandi della grandezza di Cristo”.
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