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Appunti di un pellegrino

"Non c'era posto per loro nell'albergo"

È da poco passato il tramonto e si sta facendo buio. Arrivo al santuario “Nostra Signora di Fatima” di Montignoso. Entro all'interno del parco e seguo le indicazioni per visitare il Presepe artistico monumentale permanente. Arrivo sul piazzale antistante il Presepe e mi si apre un panorama stupendo e il Presepe che si sta illuminando. Comprenderò dopo che non si tratta soltanto del Presepe, ma di tutto un sunto della storia della salvezza. Ci sono altri pellegrini come me che stanno facendo la visita al Presepe. Chi la sta iniziando, chi la sta terminando. Chi da solo, chi in gruppo, chi in famiglia, chi con gli amici. Sento i commenti di chi sta terminando la visita: "Che spiritualità che si sente in questo luogo", "Che clima di pace e di preghiera". Chi dice, "sento adesso il bisogno di andare in chiesa", chi chiede: "c'è un sacerdote per le Confessioni?", chi risponde: sì, in questo Santuario ci sono sempre sacerdoti a disposizione. Infatti, le campane suonano e chiamano alla celebrazione eucaristica. E avevo notato negli avvisi della bacheca che questo Santuario è un luogo chiesa giubilare 2025. 

Aspetto che il gruppo arrivato con il pullman finisca il suo giro con la spiegazione di una suora. Anche il sacerdote che accompagna il gruppo è attento alla spiegazione e sembra compiaciuto. Quindi vado verso il centro di tutta questa panoramica: la grotta della Natività. Seguo appunto la stella di luce proiettata sugli alberi dietro e sopra la grotta indicando il luogo dove Gesù nasce e verso cui convergono molte scene vicine. Con il leggero vento le foglie degli alberi si muovono cosicché anche la Stella di Betlemme sembra si muova. Ecco la scena del Presepe di Gesù bambino con accanto la Madonna e San Giuseppe. Ci sono altre raffigurazioni. Verso questa grotta arrivano i personaggi, ovvero le numerose statue sono orientate verso la natività, da destra e da sinistra. Sembra di immergersi all'interno di un dipinto o di una grande rappresentazione. Sembra che tutti i personaggi, ovvero le loro statue, si muovano. Sembra che tutto si muova e invece tutto è fermo. Noto a destra e a sinistra che ci sono molte scene della storia della salvezza rappresentate. 

In questo senso ogni scena rappresentata sembra che parli, che narri la propria storia, simultaneamente con le altre. È un annuncio del Vangelo veramente particolare. Con le rappresentazioni, con i colori tipici, con la musica di sottofondo, con le scritte che alcune scene hanno di spiegazione, e con i suggerimenti delle varie guide preparate che accompagnano i gruppi. Su questi appunti, come di un pellegrino, mi soffermo su una scena in particolare: la Locanda.

Sono davanti alla grotta della Natività e guardando verso sinistra, un po' in alto sul colle suggestivo, vedo una scena così rappresentata: una stanza, sopra una scritta "la locanda", vicino all'ingresso c'è San Giuseppe con l'asino, sull'asino la Madonna incinta, siamo quindi in un episodio antecedente la Natività. San Giuseppe sta parlando con una persona all'entrata della stanza, sembra di servizio nella Locanda. Quindi, quello che sembra il locandiere sembra che indichi verso la Grotta. Sembra proprio che la Madonna incinta sia prossima al parto e che San Giuseppe stia perciò cercando un alloggio degno e quella stanza lo sembra. Evidentemente, però, in quella stanza, in quella locanda, non c'è posto. 

Mi viene infatti alla mente quel passo del Vangelo secondo Luca che narra: Mentre si trovavano in quel luogo, quindi a Betlemme, si compirono per lei, per la Madonna Santissima, i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito. Lo avvolse in fasce. E lo pose in una mangiatoia. Perché per loro non c'era posto nell'alloggio. Proprio così racconta il Vangelo secondo Luca. Ripenso: Perché per loro non c'era posto nell'alloggio. E quindi riguardo verso la Locanda. (Certo, so che il Vangelo di Luca, in greco, scrive Katalyma, che significa “stanza”, e non Pandocheion, che significa “locanda”). 

Ma mi soffermo sul contenuto che questa scena può dire. Ripenso ancora: Perché per loro non c'era posto nell'alloggio. Una famiglia intanto mi passa accanto. La mamma sta chiedendo al suo bambino: Come ti sembra questo Presepe? E lui con un'espressione meravigliosa dice: è bellissimo! È bellissimo! Mentre lo ripete sembra che il suo viso si trasfiguri, evidentemente il suo cuore vede molto più dei suoi occhi. E penso: certamente è per questo che il Presepe ha molti visitatori, o meglio, pellegrini.

Ritorno sulla Locanda. Non c'era posto per loro: per San Giuseppe, per la Madonna incinta che sta per partorire Gesù, il Verbo fatto carne, il Dio fatto uomo per la nostra salvezza. Mi ritorna alla mente un altro passo evangelico: venne tra i suoi ma i suoi non lo hanno accolto. Questa non accoglienza sarà una caratteristica di tutta la vita di Gesù a cui partecipano i suoi discepoli di ieri e di oggi, anche nella vicenda della locanda partecipano la Madonna e san Giuseppe, il non aver posto, essere rifiutati. Sembra che il mondo, alcuni cuori, alcune case, alcuni ambienti in cui l'uomo vive, alcune parti della società sempre dica alla sua Salvezza e alla sua Pace: non c'è posto per te, non c'è niente per te, è tutto occupato, che sei venuto a fare? Ritorna da dove sei venuto! Ma Gesù da grande dirà: rallegratevi, beati voi perseguitati a causa mia, grande sarà la vostra ricompensa nei Cieli. E penso: questa scena mi fa riflettere, Gesù non trova un luogo degno ma Egli invece con la sua incarnazione, nascita, passione e risurrezione meriterà a tutti noi una dimora eterna nel suo Regno dei Cieli, il Paradiso. A quanti invece lo hanno accolto, dice un passo evangelico, ha dato potere di diventare figli di Dio. E altrove: rallegratevi perché il vostro nome è scritto in Cielo.

Va da sé la considerazione: Signore Gesù troverai oggigiorno un alloggio degno nei cuori degli uomini? Per tanto amore e misericordia che hai loro mostrato affrontando tutto per la nostra salvezza eterna? Per donarci la ricchezza della tua comunione? Saranno riconoscenti? Se non è stato così, adesso è il momento favorevole perché sia così! E sembra che ancora oggi tu dica: "misericordia io voglio", e "tutto quello che avrete fatto ad uno di questi piccoli, lo avete fatto a Me".

E va ancora da sé la riconoscenza alla Madonna e a san Giuseppe per aver amato Gesù e per Lui aver affrontato quanto hanno poi ancora affrontato. Nei secoli quanti cuori hanno poi accolto Gesù, quanti santi, quanta consolazione divina! Certo è bello anche fare il Presepe a casa che tutto questo ben ispira. Quel locandiere, poi, avendo visto le meraviglie della Natività con gli angeli e i pastori si sarà ravveduto?

Viene da dire al locandiere: hai perso il Tutto che è Dio, e sei rimasto con il buio, col tuo tutto che passa e niente rimane, e forse anche con ciò che ti nuoce dentro. Ricerca la vera Luce di salvezza! Lascia ciò che non ti fa trovare Dio, che non ti fa accogliere Dio, che non ti fa essere caritatevole e veramente umano! Ciò che è tenebra. Che non ti fa accogliere Dio nella tua casa, per i tuoi. Oh, quanti locandieri in ogni tempo!

Dinanzi a tanta luce divina, avrà provveduto diversamente? Avrà ricercato e accolto nel suo cuore Gesù, che è il Cuore di cui il mondo ha sempre bisogno? Avrà chiesto perdono anche a san Giuseppe e alla Madonna, a Lei che ci prende, in Gesù, tutti per figli e al suo Figlio Gesù ci porta? Lo avrà fatto..., avrà ricercato e trovato la felicità, il sommo bene che aveva perduto... ?

Bel proposito di vita che mi rimane da questa visita: cercare Gesù, trovare Gesù, possedere Gesù, condurre a Gesù. Ma anche il desiderio di ritornarci in questo luogo e di farlo conoscere. Finisco la visita in cui tutto suggerisce l'importanza di una vita di fede amata, di preghiera, di sacramenti, per la via dei suoi comandamenti, con l'aiuto della devozione alla Madonna, a San Giuseppe, ai santi e agli angeli.

Riguardo dal piazzale tutta la panoramica del Presepe, al piazzale arrivano altri pellegrini, poi si affolla nuovamente e sembra tutto un insieme di una narrazione, di un dipinto, tutto si "muove" verso la Grotta e dalla Grotta, il pensiero è portato a Dio. Veramente meraviglioso. Anche il cielo sembra parte di questa rappresentazione poiché si vede pieno di stelle.

Un pellegrino.

 

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