Pillole di SpiritualiTà
Leggere e rileggere incessantemente il santo Vangelo per avere sempre dinanzi alla mente gli atti, le parole, i pensieri di Gesù
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Soldato di Cristo, testimone fedele del Vangelo
di Padre Gianvito Prinzivalli icms
La vocazione di ogni battezzato è la santità. Non si può pensare di poter essere discepoli di Gesù Cristo se non si tende verso la méta della santità, che è pienezza di vita cristiana, nella conformazione alla volontà di Dio.
Ogni Santo – che la Chiesa venera come tale, in quanto canonizzato dopo averne verificato l’esercizio delle virtù eroiche – comunica a ognuno di noi la certezza che la santità non solo è possibile, ma deve essere l’impegno permanente di tutta la nostra vita. Ora, la vita della Chiesa, sin da primissimi secoli, è stata impreziosita dalla testimonianza di tantissimi martiri che venivano torturati o uccisi tramite lapidazione, crocifissione e morte sul rogo.
I primi martiri cristiani, in assoluto, furono gli Apostoli di Gesù – fatta eccezione per l’Apostolo Giovanni, che morì in esilio – preceduti dal protomartire S. Stefano.
Il periodo del cristianesimo primitivo, precedente al regno di Costantino, viene considerato “l’era dei martiri”. Gli imperatori, infatti, al fine di contrastare la dilagante diffusione della fede cristiana, emanavano una serie di provvedimenti volti a perseguitare coloro che pubblicamente non sacrificavano agli dèi pagani.
In questo contesto si colloca la vita di S. Fausto martire (sec. II), soldato romano, che si è distinto nel professare la fede in Gesù Cristo crocifisso e risorto, e che sotto la violentissima persecuzione di Diocleziano, subì il martirio.
Eusebio di Cesarea ha fatto di lui questo elogio: “Si è distinto nel confessare la fede, sino alla persecuzione di Diocleziano; vecchio e pieno di giorni fu martirizzato per decapitazione”. Particolari della sua vita si trovano in alcuni capitoli della Storia Ecclesiastica dello stesso Eusebio.
Il nome Fausto, nella sua radice etimologica latina, significa propizio, favorevole, avendo come emblema la palma, che nella simbologia cristiana richiama il martirio. Il martirio è la porta che conduce alla Vita Eterna, perché – come ricorda s.Paolo Apostolo – “non sono paragonabili le sofferenze del momento presente, alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi”. (Rm 8, 18 -13)
Il Martirologio Romano lo commemora al 19 novembre. Come recita, però, la liturgia delle ore della Chiesa: “I martiri santi vivono in eterno”; certamente, davanti a Dio in Cielo, ma, per noi, ancora pellegrini verso la Patria Eterna, sono non solo modelli da ammirare, ma esempi da imitare. Nel caso specifico di S. Fausto, non solo nel “martirio di sangue”, se Dio chiama a questo, ma soprattutto nel “martirio bianco”, nella fedeltà a quei sacrifici quotidiani che la volontà di Dio richiede
Presso l’Opera N.S. di Fatima, di Montignoso, si può venerare il suo corpo, conservato in una preziosa urna, nella cappellina a lui dedicata.
La sua Festa si celebra, a Montignoso, con una breve processione in suo onore, la domenica successiva alla solennità dell’Assunzione della B.V.M.
Lo scapolare
Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
La comunione spirituale
Il continuo desiderio di Cristo
Un bagno di Grazia
Pellegrinaggio FICM a Collevalenza
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La Rivista ufficiale della
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