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L'INCONTRO CON LA MADRE

Il Cuore della Madonna: faro di luce e di amore per i suoi figli

di Eva Masini

Tutti noi sappiamo essere ostinati per qualcosa a cui teniamo molto, ma quando le situazioni diventano difficili, solitamente scappiamo. La determinazione di andare fino in fondo è una caratteristica tipicamente femminile: le donne sanno comprendere che proprio il momento più difficile è anche quello più decisivo, durante il quale non si scappa, ma nel quale bisogna restare.

Sulla Via del Calvario, Colei che rimane accanto al Figlio, mentre tutti fuggono, cercando di difendersi dalla sofferenza, è proprio Maria Santissima. La Madre percorre gli stessi passi del Figlio, cerca di farsi spazio tra la folla fino a raggiungerlo… Dopo la prima caduta, Gesù La incontra.

Il momento è significativo: Egli cade schiacciato da tutto il peso della Croce, consapevole che di cadute come quelle, ce ne saranno tante altre lungo la via. Ed ecco accorrere la Madre ai bisogni del Figlio; nonostante la Sua impotenza, perché non può sollevarlo da sotto tutto quel peso, Lei è lì e Lui non è solo. Anche noi abbiamo bisogno di sapere che una Madre sarà con noi anche in un momento così drammatico. Noi sperimentiamo la sua maternità, soprattutto nei momenti in cui gli altri non potranno più esserci. Ringraziamo il Signore per averci donato dall’alto della croce la Sua Madre. Lei c’è e non smette di esserci e di amarci e sa di quello che abbiamo bisogno prima ancora che glielo chiediamo. Dovremmo vivere con un profondo senso di pace e di affidamento, sapendo che in ogni momento siamo coperti dal Suo amore, sempre fedele anche quando noi ci allontaniamo.

D’altra parte, l’impotenza di Maria che vede il Figlio flagellato, preso a calci, maltrattato come il peggiore dei malfattori, sanguinante e dolorante sotto il peso della croce fino alla morte continua ancora oggi. Quanti figli sono lontani e rifiutano l’incontro con Maria! Il Cuore della Madonna Addolorata rivede nel Figlio sofferente anche tutte quelle anime disperse nel mare del non senso. Il vero Amore che si dona continuamente in espiazione dei nostri peccati viene ciclicamente rifiutato, deriso e insultato; tutto questo rinnova continuamente il dolore in una nuova crocifissione, non nel corpo, ma più profondamente nell’anima.
Seppure lacerato, il Suo Cuore di Madre non cesserà mai di erigersi come faro di luce e di amore per richiamare a sé tutti i Suoi figli naufraghi. Ella, lungo la via del dolore, guarda straziata il Figlio sofferente, ma sulle Sue labbra e nel Suo Cuore non vi è neppure un lamento contro Dio. Dio tace e Lei è lì e prega proprio a partire da quel silenzio; ed è questa la fede immensa, la fede che ottiene. Ma noi abbiamo una fede così? Un’ostinazione così, una confidenza così estrema?  Abbiamo molto da imparare alla scuola di Maria, e nella nostra vita non possiamo non fare i conti con la Sua maternità.

Questo tempo forte di Quaresima ci invita alla conversione del cuore, a tornare a Dio con preghiere, penitenze e digiuni. «Laceratevi il cuore e non le vesti», ci dice la Scrittura e quale migliore via da percorrere se non quella della penitenza, soprattutto per riparare alle offese che gli uomini, ingrati, continuano ad infliggere a Dio?

La penitenza è ciò che ci aiuta sempre a guardare il Calvario della vita di Cristo, affinché noi con la nostra, sappiamo stare sul nostro Calvario rimanendo sempre nella Santa Volontà di Dio fino a sapersi inchiodare alla propria croce, senza resistenze. Di fatto, siamo donazione e riparazione solo se moriamo a noi stessi; amiamo veramente solo se sappiamo perdere, siamo liberi solo se ci facciamo servitori. Chiediamo aiuto a Maria Santissima che guidi i nostri passi in questo grande mistero, che ci renda ostinati nel seguire la Santa Volontà di Dio. «Chi avrà perseverato fino alla fine», ci dice il Vangelo, voi che ostinatamente siete rimasti, «sarete con me nel Paradiso» ora e sempre.

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