Pillole di SpiritualiTà
Per divina disposizione è stato permesso che un soldato trafiggesse e aprisse quel sacro costato. Ne uscì sangue ed acqua, prezzo della nostra salvezza. (San Bonaventura)
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In cammino verso il Natale
di Suor M. Leonarda Innocente icms
Una stella, una luce dal cielo, guida i Magi alla grotta. Nel buio brilla questo punto luminoso, loro si fidano di questa luce e la seguono. Anche noi, cominciando il cammino dell’avvento, vogliamo fidarci di questa luce, vogliamo fidarci di quei segni soprannaturali che Dio pone sui nostri passi, per accompagnarci. Vogliamo accorgerci della Sua Presenza, silenziosa ma reale, che alimenta in noi il fuoco della speranza. A volte attraverso un incontro inaspettato, o una parola sincera, un conforto lungamente atteso, una sorpresa positiva, la comprensione improvvisamente chiara di un percorso iniziato da tempo. Il libro della Genesi narra che, il terzo giorno Dio disse: “Sia la luce”, e la luce fu, vale a dire, che Lui parlò e la luce iniziò ad esistere nel tempo. La Parola di Dio crea ciò che significa, solo l’Amore può fare questo: creare dal nulla. Questo vuole fare Dio nel cuore di ognuno di noi: accendere una luce, accenderla dall’interno, perché i nostri occhi possano riconoscere la verità e distinguerla dall’inganno, dalla menzogna. Egli vuole pronunciare ancora una volta sulla nostra vita, sul nostro cuore, quella parola che desideriamo da sempre sentir risuonare: “Tu sei amato da Dio con un amore eterno”. Questo è ciò che Dio prova per noi, e questa Sua Parola si è fatta carne in Gesù.
Dio ci dona la Sua grazia, attraverso il cuore di chi ci sta accanto, risponde alle nostre domande attraverso l’umanità delle persone che incontriamo. Ogni luce che ci dona, Egli la pone nelle nostre mani, perché ci possa illuminare e riscaldare, ma anche affinché la custodiamo, difendendola dalle correnti contrarie, perché la sua luce giunga anche ad altre anime attraverso di noi. Essa è dono fatto a noi, ma se chiudessimo le mani su di essa, si spegnerebbe, divenendo inutile per noi e per gli altri, così è quando cerchiamo di impossessarci dei doni che Dio ci dà, quando li usiamo come se ne fossimo i padroni assoluti, gli unici beneficiari. Invece non è così. Le persone, le cose, le doti personali, il tempo, le situazioni… non ci sono dati come proprietà esclusiva, ma perché a nostra volta li doniamo agli altri, solo così il dono resta vivo, perché continua ad essere donato.
Dice il profeta Baruc, parlando della creazione compiuta da Dio: “Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia e hanno gioito; Egli le ha chiamate ed hanno risposto: Eccoci!, e hanno brillato di gioia per Colui che le ha create.” (Bar 3,34-35). Le stelle, come creature di Dio, obbediscono alla Sua Parola, brillano di gioia, rispondendo alla chiamata ad esistere. Anche noi vogliamo brillare di gioia per Dio e rispondere “Eccoci!” alla Sua chiamata, ogni volta che il Suo sguardo discreto ci raggiunge, durante la nostra giornata. Vogliamo rispondere guardando a Lui, gettandogli uno sguardo d’amore, una richiesta d’aiuto, un grazie per ciò che fa per noi, chiedendo perdono per noi e per i nostri fratelli per tutte le volte in cui non ci siamo accorti che ci stava accanto, cercandoci col Suo Amore.
Gesù stesso ha detto che i Suoi discepoli sono la luce del mondo, e che la luce non può restare nascosta, ma dev’essere posta in alto, sul lucerniere, per poter illuminare tutta la stanza, solo così essa compie il suo servizio a coloro che vi abitano. Nella misura in cui accogliamo la luce che Dio ci dona, diveniamo anche noi luce per le anime che avviciniamo. Vogliamo allora iniziare questo nuovo avvento che Dio ci dona sforzandoci di essere sempre luce e mai tenebra, per portare tutto il bene possibile alle anime.
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Per divina disposizione è stato permesso che un soldato trafiggesse e aprisse quel sacro costato. Ne uscì sangue ed acqua, prezzo della nostra salvezza. (San Bonaventura)