La confidente del Cuore Immacolato

Suor Maria Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato, conosciuta semplicemente come Suor Lucia, l’ultima dei pastorelli di Fatima a lasciare questo mondo di sofferenza ed entrare nell’Eternità, alla fine della a sua vita ha lasciato un piccolo opuscolo intitolato “Il Messaggio di Fatima”. In questo opuscolo ha fatto una meditazione sui fatti e sul messaggio di Fatima, facendo riflessioni anche sulle apparizioni. Il libricino finisce con la riflessione sulle apparizioni di Luglio/Agosto. Questo perché i superiori hanno notato la sua stanchezza e debolezza e le hanno dato l’obbedienza di non scrivere più. Sempre obbediente, Suor Lucia ha cominciato per obbedienza questa opera e ha smesso per obbedienza. Sia fatta la volontà di Dio!

In questo opuscolo vediamo lo spirito che animava la sua vita, la sua spiritualità. Certo, l’esperienza soprannaturale delle apparizioni dell’Angelo, che ha insegnato ai tre pastorelli come pregare, ha inciso profondamente sulla sua spiritualità:

Mio Dio, io credo, adoro, spero e Vi amo. Vi chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Vi amano. Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è offeso. E per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori.

Credere, adorare, sperare e amare Dio, perché Dio, essendo Essere Perfettissimo, Amore e il Bene, merita questo, ma anche perché è il cammino della nostra felicità qui, in questo mondo e che ci conduce alla Vita Eterna. Ma poiché siamo tutti fratelli in Dio la salvezza delle anime fa tutt’uno con l’amore verso Dio. Ci spinge a riparare il disamore verso Dio Amore con il nostro amore, intercedendo per la loro conversione, cioè, affinché anche i poveri peccatori lascino il peccato ed entrino nel cammino della vita, credendo, adorando, sperando e amando Dio.

Però, forse l’esperienza che ha avuto l’impatto più forte su Suor Lucia era quando la Madonna, in ogni apparizione, apriva le mani, e i tre pastorelli venivano inondati da quella luce immensa che i bambini sapevano bene che era Dio. Suor Lucia scriva della apparizione del 13 Maggio, “Questa grazia ci introdusse nell’immenso mare della luce di Dio e lì ci portò ad adorarLo nel mistero della Santissima Trinità e ad amarLo presente nella divina Eucaristia, dicendo interiormente nel silenzio del nostro cuore: Santissima Trinità, io ti adoro. Mio Dio, mio Dio, io ti amo presente nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia. Questo Messaggio è stato per me la rivelazione del mistero di Dio presente in me, ed io sempre presente in Dio per adorarLo, amarLo e servirLo con fede, speranza e amore.”

Suor Lucia, poi, con la luce che viene dalla sua formazione Carmelitana, la meditazione fatta secondo la Lectio Divina della Sacra Scrittura e una teologia non indifferente, vede tutto dal punto di vista dell’Eternità di Dio:

“Come vedo il Messaggio nel corso del tempo: senza tempo perché nei piani di Dio, nella Luce del suo immenso Essere è come fosse sempre attuale, in quel momento da Lui fissato per quel giorno, ora e istante, perché nello specchio immenso del suo Essere Divino tutto è presente, senza passato e senza futuro. Così dall’eternità, quando il mondo non esisteva, il signore aveva già presente quel luogo inospitale che solo da Lui poteva essere scelto come casa di Dio e arca dell’alleanza tra Dio e gli uomini di buona volontà. Come dissero gli Angeli alla nascita di Gesù: “Pace in terra agli uomini di buona volontà””.