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Il terzo segreto di Fatima

Attualità di una profezia

di Suor M.Elisabetta Pezzutti icms

Nel cuore del Portogallo, nella piccola cittadina di Fatima, si è svolto uno degli eventi più misteriosi e spiritualmente potenti del XX secolo. Nel 1917, tre piccoli pastorelli, Lucia dos Santos e i suoi cugini Francesco e Giacinta Marto, hanno ricevuto sei apparizioni della Vergine Maria. Queste visioni hanno lasciato ai bambini dei messaggi che avrebbero avuto un impatto profondo sulla Chiesa Cattolica e sul mondo intero. Al centro di questi messaggi, vi erano tre segreti, rivelati dalla Vergine il 13 luglio, che spaziavano dalla visione dell'inferno alla profezia di eventi futuri che avrebbero potuto portare grandi sofferenze all'umanità e alla Chiesa.

Ogni segreto, contiene elementi di avvertimento, speranza e invito alla conversione, sottolineando l'importanza della preghiera, in particolare la recita del Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria come vie per evitare la tragedia e guidare l'umanità verso la salvezza. La Vergine apparsa a Fatima è la stessa persona dei Vangeli che ad ogni apparizione, come Madre e sorella ci richiama perché sa che se noi perdiamo le vie di Dio, perdiamo noi stessi.

La rivelazione del Terzo Segreto, in particolare, ha stimolato decenni di speculazione e interesse, non solo tra i fedeli ma in tutto il mondo, alimentando discussioni sulla sua interpretazione e sul suo significato nel contesto degli eventi mondiali successivi.

La terza parte del segreto di Fatima, è stata rivelata al mondo nel 2000, in occasione della beatificazione di Francesco e Giacinta Marto. Il segreto parla della visione di un Angelo con in mano una spada di fuoco con delle fiamme che sembrava volessero incendiare il mondo. Le fiamme si spegnevano al contatto dello splendore di Nostra Signora. L’Angelo gridava per tre volte la parola PENITENZA! Poi una montagna ripida salita da Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose e laici che arrivati in cima al monte vengono uccisi da un gruppo di soldati. Sulla vetta di questo monte c’è una grande croce grezza e sotto di essa c’è un vescovo vestito di bianco, identificato come il Santo Padre, che viene ucciso insieme ad altri credenti. Molti hanno interpretato questi simboli come riferimenti a crisi spirituali e a persecuzioni della Chiesa, come un richiamo alla sofferenza che essa può affrontare e alla speranza nella protezione e nella vittoria finale attraverso la fede.

Dopo l’attentato a Papa Giovanni Paolo II in piazza San Pietro, il 13 maggio 1981, il Santo Padre riconosciuto un misterioso intervento dall’Alto, volle informarsi sul terzo segreto di Fatima. Dopo averlo letto affermò: “Fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il Papa agonizzante si fermò sulla soglia della morte”. Riconosciutosi in quel Vescovo vestito di bianco, presente nel terzo segreto, nel 1982 volle andare a Fatima per ringraziare la Madonna e donare il proiettile trovato nella jeep dopo l’attentato. Quella pallottola è tuttora incastonata nella corona di Nostra Signora. Dopo questo fatto, il Papa ha affidato alla Congregazione per la Dottrina della Fede il compito di rendere pubblica la terza parte del segreto, così nel 2000 il Card. Ratzinger la pubblicò.

In quello stesso anno gli fu chiesto da un giornalista se tale messaggio si possa riferire al passato e quindi sia una missione già compiuta o ancora da compiersi, egli rispose: “Il martirio è una realtà presente in tutti i secoli e in questo senso concerne naturalmente anche il futuro. Non c’è secolo senza martirio ma qui si tratta di una storia specifica di persecuzione, di violenza, di distruzione delle città e dell’essere umano. Queste distruzioni e violenze delle guerre, culminate nell’attentato al Papa Giovanni Paolo II sono il contenuto concreto e positivo di questa visione che NON INDICA il percorso della storia futura […]”.

Da queste parole era chiaro che per la Chiesa, il contenuto del terzo segreto era già avvenuto, ma la storia ha avuto nuovi eventi che hanno rimesso in discussione tutta la realtà e l’attualità del messaggio di Fatima insieme al terzo segreto.

Un anno dopo la sua rivelazione, nel 2001, arriva l’attentato alle torri gemelle che riaccende i fari sulla profezia di Fatima.

Nel frattempo, nel 2005 il card. Ratzinger diventa Papa Benedetto XVI e gli eventi gli fanno allargare un po' di più l’orizzonte sulle parole che la Madonna ha detto a Fatima.

Nel 2010 recandosi come pellegrino a Fatima, farà un’ulteriore precisazione rispetto a quanto aveva affermato nel 2000: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive nel disegno di Dio che interpella l’umanità sin dai primordi: “dov’è Abele tuo fratello? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo”. L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce a interromperlo. Nella Sacra Scrittura appare frequentemente che Dio è alla ricerca dei giusti per salvare la città degli uomini e lo stesso fa qui in Fatima».

Parlando poi ai giornalisti, lo stesso Benedetto XVI che nel 2000 aveva affermato che il segreto non indica il percorso della storia futura, disse che questa realtà mostra invece il futuro della Chiesa.

Sono due frasi completamente opposte che probabilmente il Card. Ratzinger divenuto Papa, avendo avuto, secondo la sua grazia di stato, delle illuminazioni maggiori, ha sentito una responsabilità più significativa, sentendosi in dovere di mostrare al mondo che quello a cui si stava dirigendo era drammatico.

Sr Lucia stessa, in rapporto al terzo segreto, ribadisce la sua convinzione che la visione di Fatima riguarda soprattutto la lotta del comunismo ateo contro la Chiesa e i cristiani, e descrive l’immane sofferenza delle vittime della fede nel XX° secolo. Nonostante la sua convinzione, pur essendo lei la veggente che ha ricevuto questo messaggio, ha sempre desiderato rimettere tutto al giudizio del Papa, insegnando a noi e al mondo intero l’obbedienza alla Santa Madre Chiesa e al Vicario di Cristo.

 

 

 

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