Pillole di SpiritualiTà
Volete dire le lodi a Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode, se vivrete bene. (Sant'Agostino)
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Alla sequela di Gesù
di Fr. Andrea Gori icms
Pace e bene a tutti! Sono fr. Andrea Gori, ho 33 anni, (una cifra importante, ci tengo a dire…) e sono originario di Poggibonsi (SI). In queste poche righe, vorrei raccontarvi la storia della mia vocazione, di come essa sia nata proprio tra le colline della Toscana che uniscono le nostre comunità di Pancole e Montignoso.
Pochi mesi dopo la mia conversione, avvenuta all’età di 22 anni grazie ad un pellegrinaggio a Medjugorje, sono stato invitato da una mia amica a partecipare alla processione e alla S. Messa del 13 luglio presso la nostra Opera di Montignoso. Sono rimasto subito colpito dall’atmosfera e dalla spiritualità mariana che si respirava, ed è in quell’occasione che ho avuto la possibilità di conoscere il primo Servo del Cuore Immacolato di Maria, che all’epoca si trovava nella vicina comunità di Pancole.
Fu così che iniziai a frequentare, con sempre maggiore assiduità, il nostro santuario dedicato alla Madre della Divina Provvidenza. Tutte le volte che mi recavo là, la sensazione era quella di sentirmi “a casa”: la spiritualità mariana, con tanto di devozione al Cuore Immacolato di Maria, l’amore e la cura per i sacramenti, la fedeltà alla Chiesa e al suo Magistero, che trovavo nei padri e nelle suore, erano anche gli elementi caratteristici della mia vita di fede. Insomma, la Madre della Divina Provvidenza stava piano piano modellando e preparando il mio cuore, perché io potessi aderire al suo progetto d’amore.
Tuttavia, nel frattempo mi ero nuovamente fidanzato: per quanto fossi felice della mia conversione, di aver scoperto l’amore di Gesù e di Maria, non mi passava neanche per la testa l’idea di una vocazione religiosa o sacerdotale. Il mio progetto era quello di sposarmi e di formare una bella famiglia cristiana. Ma Dio e la Madonna avevano altri progetti: senza entrare in tutti i dettagli, che adesso sarebbe impossibile raccontare, essi hanno messo piano piano nel mio cuore un desiderio crescente di un amore totale, di una donazione completa ed esclusiva a loro. Insomma, per quanto volessi sinceramente bene alla mia ragazza, non mi “bastava” più: mi stavo innamorando sempre più di Dio. Riconoscere questo, tuttavia, non è stato semplice e ha comportato quattro anni di lotta interiore. Per quanto iniziassi a capire che probabilmente Dio avesse in serbo altro per me, la mia idea rimaneva quella del matrimonio. Insomma, la vocazione mi sembra un po’ una “fregatura” e per questo cercavo di fuggirla.
In quel periodo di “corpo a corpo” con Dio, avvenne un fatto che mi toccò profondamente: mentre ero nel santuario di Pancole a pregare, credendo di essere solo, mi si avvicina all’improvviso uno sconosciuto che mi bussa alla spalla, mi guarda fisso negli occhi e mi dice: “coraggio, c’è bisogno di sacerdoti!” La prima reazione è stata quella di pensare: “Ma questo cosa vuole dalla mia vita??” Il tipo però non si arrende, mi ripete per la seconda volta la stessa frase ed io a quel punto, per uscire dall’impasse, non trovo di meglio che dire: “Eh sì, perché se non ci fossero loro, anche noi come faremmo?”.
Quell’episodio mi aveva sconvolto profondamente: tornato a casa, raccontai l’accaduto alla mia fidanzata, la quale, come potete immaginare, non la prese troppo bene. Fu così che, con il passare del tempo, le nostre strade si divisero e decidemmo, si può dire di comune accordo, di interrompere la nostra relazione.
Nel frattempo, decisi di fare una novena a S. Giuseppe perché mi aiutasse a fare luce nella mia vita. E San Giuseppe, grande esperto dei progetti di Dio, non si fece attendere: proprio in quei giorni fui invitato a partecipare, assieme ad altri ragazzi, al Triduo Pasquale nel nostro seminario di Roma. Con un po’ di titubanza decisi di andare ma, appena arrivato, fui subito colpito dall’ambiente e dall’atmosfera che vi trovai, e dalla presenza di tanti seminaristi giovani e gioiosi. “Però- pensai- non deve essere così male stare qui!”. Ma il bello doveva ancora arrivare. Nel pomeriggio, mi fu proposta la possibilità di incontrare personalmente il nostro Padre Fondatore. Premetto che io non l’avevo mai visto, né lui aveva mai visto me; sapevo soltanto che godeva fama di essere, come dire …un uomo di Dio. Fu così che entrai nella sua stanza e, senza che avessi neanche il tempo di presentarmi e di dire il mio nome, lui subito mi interruppe e mi disse: “A te il campanellino sta suonando da tempo, ma finora… hai fatto un po’ finta di non sentirlo!”. Colpito e affondato! Ci aveva preso in pieno…Dopo esserci scambiati altre battute, arrivò poi il “colpo del ko”: “Gesù e la Madonna ti vogliono...” Quelle parole portarono con sé la grazia di una profonda consolazione e guarigione interiore: mentre fino ad allora fuggivo la mia vocazione, da quel momento in poi iniziai a provare una grande gioia al pensiero di essere stato scelto tra mille. Insomma, da credermi vittima di una “fregatura”, a sentirmi amato di un amore preferenziale.
Da quel giorno, di fatto, ero già un seminarista “in pectore”, anche se il mio ingresso ufficiale in seminario avvenne qualche mese più tardi, nel settembre 2015. Ma non è finita qua: quel giorno quel sacerdote mi regalò anche una corona del Rosario da dare alla mamma. Solo pochi mesi più tardi, in un momento difficile che stava attraversando la mia famiglia, quella corona divenne l’ancora di salvezza e lo strumento per l’inizio della conversione anche di mia mamma… Da allora ne è passato di tempo e, tra una grazia e l’altra, tante cose sono cambiate… in questi otto anni il braccio di Dio non si è di certo accorciato! Lo scorso 25 Marzo, nel giorno del “sì” di Maria, ho detto il mio “si” per sempre a Dio e alla Mamma Celeste, consacrando loro tutta la mia vita con la Professione Perpetua, e il 27 Maggio sono stato ordinato diacono.
Per non farsi mancare niente, aggiungo anche che il prossimo 2 giugno mia mamma diventerà… “figlia”, all’interno della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria! Ma sono sicuro che lo sorprese di Dio non siano ancora finite e che questo sia solo l’inizio di quel centuplo che Egli ci ha promesso già in questa vita…
Settimana Santa
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Testimonianza di Alessandro e Alessandra
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Volete dire le lodi a Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode, se vivrete bene. (Sant'Agostino)