PELLEGRINAGGIO GIUBILARE PARROCCHIA SAN MICHELE ARCANGELO STAFFOLI

di Claudia Bernardelli

Quanto abbiamo vissuto domenica 12 ottobre ha veramente il sapore dello stupore e della meraviglia: sì, perché Dio è veramente grande, ama i suoi figli, vede e provvede alle aspettative e ai desideri dei loro cuori. E di desideri e richieste credo che ognuno di noi ne avesse quel giorno. 

Siamo partiti nel cuore della notte, cinquantadue anime dirette a Roma, Piazza San Pietro, nel giorno del giubileo della spiritualità mariana: al mattino, Messa col Santo Padre e alla presenza della statua della Madonna di Fatima, tanto cara anche a Giovanni Paolo II. E, nel pomeriggio, passaggio della Porta Santa. Una giornata di grazia particolare.

Il viaggio di andata, disturbato da un'inaspettata deviazione stradale, ha richiesto molto più tempo del previsto. Quando siamo arrivati a Roma, abbiamo trovato una piazza completamente stracolma di gente. Erano rimasti posti soltanto in piedi. Ci siamo rassegnati ma, non perdendo la speranza che qualcosa potesse cambiare prima dell'inizio della S. Messa, ci siamo spostati tutti vicino ad una transenna di accesso alla piazza, visibili coi nostri fazzoletti gialli di riconoscimento. "Così -ci siamo detti- quando passa il Santo Padre, dopo la Messa, abbiamo più probabilità di vederlo da vicino". Abbiamo avuto la grazia di vivere in modo intimo e profondo la liturgia, di gustare appieno i gesti e le parole del Papa che ha presieduto la celebrazione, di pregare con lui la Mamma del Cielo, affidandole il mondo intero, di vedere da vicino il suo passaggio tra la gente festante. I giovani del nostro gruppo hanno avuto la grazia di consegnare al Papa, nel momento del passaggio con la Papamobile, un bellissimo cartellone preparato per l'occasione, e questo ha lasciato in loro un segno profondo.

Il nostro pellegrinaggio giubilare è andato avanti con la processione in via della Conciliazione, con il passaggio della porta Santa e la visita all' interno della Basilica. Siamo rientrati a casa stanchi ma felici, con la gioia nel cuore di aver condiviso questo momento di grazia con gli altri.

Un fiume di gente ha invaso San Pietro sabato scorso: l'uomo ha tanta sete di Dio, ha bisogno di amare e di sentirsi amato dal suo Creatore, ha bisogno della tenerezza di una Madre che ci è sempre accanto, ci sprona nel nostro cammino terreno perché non ci perdiamo in questa vita, e soprattutto non perdiamo il suo fine: la Vita Eterna.

Ce lo ha ricordato, sottolineandolo, anche Papa Leone: "La spiritualità mariana è a servizio del Vangelo, ne svela la semplicità. L' affetto per Maria di Nazareth ci rende con Lei discepoli di Gesù, ci educa a tornare a Lui, a meditare e collocare i fatti della vita nei quali il Risorto ancora ci visita e ci chiama."

Ed invece, quel forte desiderio di stare vicino al Papa e alla Madonna, che forse qualcuno portava nel cuore, stava diventando realtà. A dieci minuti dall' inizio della Messa, un agente della gendarmeria vaticana ha aperto la transenna ed ha accompagnato tutto il nostro gruppo a lato dell'altare, proprio ai piedi della Basilica, a trenta metri dal Santo Padre e dalla presenza materna di Maria SSma. "Sì, siamo qui -ci siamo detti- non sappiamo come, ma ci siamo!"